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Il punto estremo

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Sono arrivato al punto estremo.

Sul nero assito del palcoscenico,

gechi grigi vestiti di stracci,

sfilano i miei giorni

lasciando minuti escrementi,

gli occhi smarriti

in una farsa che non riconosco.

Il punto estremo è la luce,

oltre di esso il buio.

Raccolgo il moccolo fumigante

per sospingerlo più avanti

ma la notte è fonda

trascorrono funamboli fotoni

a schiantarsi nel nulla,

Il buio è tenace.

Inutile domandare un condono

Questo è l’esistere che rimane

Tra il lamento dei merli

E il canto delle rane

In fondo al botro.

 

Vorrei essere sulla spiaggia

Dove la gente spoglia nella luce

Chiude gli occhi stanca

D’azzurrità marina.

Scheletrini innalzano torri di sabbia

Con secchielli e formelle

Cuoricini malati si spengono

Sul far della sera.

Solo ora ti accorgi

Che le lunghe strade non portano

Dove tu volevi

Mentre il fiume degli anni

Ti rubava l’aurora

E tu sedevi sulla soglia

A intrecciare pensieri

 Cristiana Fischer - 22/02/2015 12:43:00 [ leggi altri commenti di Cristiana Fischer » ]

non proprio allegra, però... scarna come la sabbia e l’assito, e alcuni fotoni azzurri spingono avanti il moccolo fumante...

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